Giovedì, 24 Gennaio 2013

Comunicato Stampa:
Prossima l'Udienza Disciplinare contro il Gender Team dei Paesi Bassi

Amsterdam. Dopo quasi otto anni di battaglie, sembra che finalmente la situazione stia volgendo a favore di Maya Posch. Il suo caso contro il gender team dell'ospedale universitario di Amsterdam (lo VUmc) verrà finalmente portato davanti alla commissione disciplinare medica, il giorno 12 Febbraio 2013. Andranno sotto processo le accuse formalizzate da Maya che il gender team, ossia il gruppo che si occupa delle problematiche inerenti all'identità di genere dei pazienti, non abbia fornito una diagnosi accurata sulla sua situazione, oltre che abbia violato sistematicamente i suoi diritti umani fondamentali.

All'inizio del 2012, Maya è stata ufficialmente riconosciuta da una corte dei Paesi Bassi come ermafrodita, un tipo di condizione intermedia tra i sessi ove sono presenti sia i genitali maschili che quelli femminili. Tale riconoscimento è avvenuto dopo che diverse cliniche tedesche hanno più volte tratto le stesse conclusioni, per la prima volta verso la fine del 2007. Maya si è rivolta allo VUmc ancora all'inizio del 2005. Lo staff della struttura ospedaliera le ha più volte ripetuto che doveva invece accettare la sua situazione di transessualità, ovvero di qualcuno che prova il desiderio di cambiare il proprio sesso e con esso il proprio corpo. Maya, tuttavia, desiderava solamente sottoporsi ad alcuni esami che potessero meglio stabilire come il suo corpo fosse strutturato; un diritto costantemente negato dallo VUmc. Una risonanza magnetica condotta in Germania nel 2007 aveva infatti stabilito che Maya possiede organi riproduttivi sia maschili che femminili.

Nata ufficialmente come ragazzo, Maya ha ottenuto nel 2012 il cambiamento del proprio precedente nome con quello attuale. La richiesta alla corte è stata mutuata dal fatto che l'aspetto esteriore di Maya sia quello di una donna, e non di un uomo. Un nome maschile le avrebbe pertanto causato solo problemi. Allo stesso modo, Maya desiderava cambiare il suo genere ufficiale da maschile a femminile, un qualcosa che, nei Paesi Bassi, è estremamente difficile da ottenere. Una disposizione legislativa, orientata ai bambini nati tra i due sessi che ricevono coercitivamente chirurgia ai genitali dopo la nascita e che, una volta cresciuti, non si trovano d'accordo con il sesso a loro assegnato, ha offerto una scappatoia legale a Maya.

Tuttavia, la legge richiede due requisiti per essere qualificati per il cambiamento anagrafico di sesso: il primo, di fornire prova medica di non essere un maschio fertile; il secondo, di avere già alla nascita la presenza di genitali il cui riconoscimento sia ambiguo. Per Maya, i genitali femminili erano – ed ancora sono – nascosti sotto la pelle.

Pertanto, Maya ha dovuto recarsi nuovamente in Germania, poiché tale procedura non è possibile nei Paesi Bassi. Durante la chirurgia, i suoi testicoli sono stati rimossi, ed un intervento esplorativo ha di nuovo dimostrato il suo ermafroditismo. Una biopsia dei testicoli ha peraltro dimostrato che non è mai stata fertile come uomo. Il suo corpo non produce altresì un ammontare significativo di testosterone. Dopo i risultati, ella ha potuto procedere al cambiamento legale di genere nei Paesi Bassi, che è stato velocemente approvato.

Maya ha speso più di otto anni allo VUmc e presso altri ospedali dei Paesi Bassi, cercando di ottenere risposte che non le venivano fornite. In particolare, chiedendo perché le conclusioni tratte dai medici Olandesi e Tedeschi fossero così diverse. Ora è supportata dall'esperto neerlandese di danni alla persona Yme Drost, e il gender team del VUmc è il primo gruppo neerlandese di medici e psicologi che dovrà spiegare davanti ad una corte il comportamento tenuto verso Maya, e probabilmente verso altri individui nati tra i due sessi.

Alcuni anni fa, Maya ha creato un sito web personale e blog dove tiene traccia di tutti gli avvenimenti della sua vita, ed aggrega elementi rilevanti al suo caso. Può essere raggiunto su www.mayaposch.com.